Comunicati stampa

Le funzioni di controllo del Comitato comunicazioni

Presa di posizione del Comitato in merito alle proprie competenze sui controlli nell’ambito dell’assegnazione di contributi ai media.

A causa di una materia legislativa complessa e più volte modificata in un breve periodo, negli ultimi tempi sono apparsi articoli di stampa dal contenuto inesatti, a volte addirittura palesemente errati, che inducono il Comitato provinciale per le comunicazioni a diffondere la seguente posizione in merito alle proprie funzioni di controllo nell’ambito dell’attività di contributi ai media della Provincia:

Le richieste di contributi ai media (poco meno di 40 domande l‘anno) da parte  di gestori di emittenti radiotelevisive e giornali online vengono indirizzate alla Provincia, che si occupa anche del calcolo dei contributi stessi. Per evitare eccessiva burocrazia, la legge di promozione dei media (Norme sulle comunicazioni e provvidenze in materia di radiodiffusione) prevedeva e prevede che siano sufficienti, a corredo della domanda, autodichiarazioni: questo fa sì che non si debbano allegare ricevute o buste paga.

Ciononostante, sono necessari dei controlli, per lo meno a campione: tali controlli vengono effettuati a più livelli amministrativi e in tempi diversi. Prima si procede ad alcune verifiche formali, suddivise tra Provincia e Comitato provinciale comunicazioni. Alla richiesta del Comitato in merito ai controlli formali preventivi che gli spettano, l’Ufficio provinciale competente rispose nel 2021:
“Si conferma che, alla luce dell'art. 4/bis, comma 1, e dell'art. 7 della normativa vigente, il Comitato per le comunicazioni è tenuto, sì, a verificare la veridicità delle dichiarazioni rese nella domanda, ma questa verifica comprende, tuttavia, l'adempimento da parte dei richiedenti dei requisiti necessari per essere classificati come impresa radiotelevisiva o giornale online e per avere quindi diritto ad un'eventuale concessione di contributi.
Invece, per quanto riguarda la verifica di ulteriori dichiarazioni, come ad esempio la registrazione delle società richiedenti nel registro delle imprese, oppure quelle riguardanti i costi per giornalisti o altro personale, i pagamenti ad agenzie o altre terze parti coinvolte nella  produzione o la diffusione di contenuti incentivabili, il controllo compete all'Ufficio Commercio e Servizi nel corso dell'elaborazione delle domande o nel corso di successivi controlli a campione.”

I criteri della legge provinciale sui sussidi stabiliscono che: “Il Comitato per le comunicazioni è tenuto ad effettuare le verifiche entro 45 giorni dal ricevimento della domanda” (Criteri, art. 4bis, comma 3). In toto, quindi si tratterebbe del controllo di una quarantina di domande in 45 giorni.

Successivi controlli a campione vengono effettuati dopo il calcolo o la liquidazione dei contributi ai media, e la competenza per il respingimento o l’accoglimento della domanda, con relativa concessione del contributo, spetta alla Provincia. La legge di promozione dei media 6/2002 prevede infatti, all’articolo 10, comma 2:
“La concessione o il diniego del contributo è disposto dal direttore/dalla direttrice della ripartizione provinciale competente in materia di Servizi, sentito anche il parere del Comitato.”

Nella maggior parte dei casi - anche quando non è stato richiesto il suo parere - il Comitato ha fatto uso dell’intero campo d’azione che gli viene riconosciuto, e non di rado ha segnalato le domande che, a suo parere, erano da sottoporre a un controllo successivo da parte dell'Ufficio provinciale.
I criteri della citata legge di promozione prevedono infatti:
“Per verificare la regolare utilizzazione dei contributi concessi, la ripartizione provinciale competente in materia di servizi effettua controlli a campione su almeno il 10 per cento delle imprese beneficiarie del contributo. L’individuazione dei casi da sottoporre al controllo avviene secondo il principio di casualità. A questi si aggiungono i casi che la ripartizione o il Comitato provinciale per le comunicazioni ritiene opportuno controllare.” (art. 7 co. 1 Delibera della Giunta provinciale n. 456/2022)

Negli anni passati, il Comitato per le comunicazioni ha suggerito per iscritto almeno due volte un controllo approfondito a posteriori di Radio Südtirol, l’emittente radiofonica per la quale i media hanno recentemente sollecitato verifiche. In quest‘ambito, è da evidenziare che solo l’anno scorso, e proprio in seguito a un controllo a posteriori, era stato ritirato il contributo assegnato a questa radio. I controlli a posteriori per l’anno 2022 non sono ancora stati avviati. Il Comitato ha appreso solo alla fine di dicembre, dalla stampa, chi avrebbe ricevuto quale importo: pertanto, non sarebbe stato in grado di rilasciare prima le proprie raccomandazioni in merito a controlli mirati sui beneficiari dei contributi.

Al fine di evitare il più possibile già in una fase preliminare gli abusi, la Provincia ha rafforzato recentemente, nell’estate 2022, i controlli preventivi: pertanto, dal 2022 al Comitato comunicazioni spetta anche effettuare preventivamente, sul 10% delle domande, se le emittenti richiedenti hanno trasmesso sufficienti contenuti degni di sostegno, vale a dire rilevanti per l’alto Adige.
Tali controlli devono avvenire tuttavia prima che il Comitato sappia quali media la Provincia intende ammettere a contributo.

In conclusione, è da smentire una notizia di stampa secondo cui nel 2016 sarebbe stata fatta una preferenza per un’emittente radio.
Vero è, invece, che il Comitato provinciale comunicazioni, respingendo una richiesta di contributo incredibilmente alta da parte di Radio Südtirol, ha risparmiato alla Provincia di Bolzano il pagamento di un contributo non giustificato a questa radio di circa 290.000 € per il 2016. A titolo di paragone, va detto che per la più grande radio locale, quella maggiormente ascoltata, nel 2016 era stato calcolato un contributo provinciale di 210.000 €.

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